Longitudine e latitudine: cosa sono, come si determinano e a cosa servono

I concetti di longitudine e latitudine fanno riferimento al mondo delle coordinate geografiche,  ossia quegli strumenti che servono per identificare un punto nello spazio o, nello specifico, sulla superficie terrestre.

Ma che cosa designano, nello specifico, questi concetti e quali sono le risorse che i cartografi utilizzano per definire, ad esempio, l’esatta posizione di Roma, di Mosca o di Pechino su una mappa geografica? In questa guida parleremo di latitudine e longitudine, delle coordinate geografiche e di tutto quello che devi sapere su questo argomento.

Se sei pronto, iniziamo subito.

Cosa sono la latitudine e la longitudine

Ogni punto della superficie terrestre è individuato da due numeri: la sua latitudine e la sua longitudine. Se un pilota o il capitano di una nave deve segnalare la sua posizione su una mappa, sono queste le “coordinate” che dovrà usare.

Vediamo ora una serie di informazioni utili su longitudine e latitudine.

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Per iniziare: cosa sono le coordinate geografiche?

Abbiamo detto che la latitudine e la longitudine sono due dei valori utili per individuare la posizione di un punto sulla superficie terrestre; ebbene, insieme all’altitudine, queste costituiscono, in geodesia, i fattori delle coordinate geografiche.

Ricordiamoci sempre che che la Terra, non essendo piatta, ha bisogno di calcoli basati su quelle che definiamo grandezze angolari,  ossia distanze formate dall’angolo creato dai sue sensi provenienti dall’osservatore verso un punto dello spazio.

Latitudine

La latitudine indica la distanza angolare di un punto dall’Equatore (che ha latitudine 0°). Essendo una grandezza angolare, la latitudine viene espressa in gradi o frazione di gradi: essa può assumere valori nell’intervallo da 0 a 90° N e da 0 a 90° S.

I punti la cui latitudine è un angolo retto sono detti poli. Il polo dal quale la rotazione del pianeta è vista come antioraria è quello nord, l’altro è quello sud. La latitudine nell’emisfero centrato sul polo nord si indica come latitudine nord ed ha un valore di +90 0°; l’altra come latitudine sud,  con un valore di -90 0°.

I punti che hanno la stessa latitudine si trovano sullo stesso parallelo. Se prendiamo ad oggetto la distanza tra ciascun Polo e l’Equatore, che ammonta a 10.002 km, la distanza tra un grado e il successivo di latitudine corrisponde a circa 111 km.

A causa dello schiacciamento dei poli terrestri i meridiani non sono dei cerchi perfetti, bensì delle ellissi. Questo implica che i gradi di latitudine non hanno lunghezze uguali.

Per conoscere la latitudine del posto in cui si è, si prende come riferimento l’altezza della Stella Polare rispetto al punto di osservazione: essa coincide sempre con la latitudine nell’emisfero Nord della Terra. Nell’emisfero Sud si deve prendere come riferimento l’altezza del polo sud celeste, trovato tramite la Croce del Sud, sull’Orizzonte.

Longitudine

Per longitudine intendiamo la coordinata che indica l’arco di equatore compreso fra il meridiano fondamentale Meridiano di Greenwich e il meridiano dell’osservatore.

Questa grandezza angolare viene misurata in sessagesimali su un piano perpendicolare all’asse terrestre e solitamente può assumere valori nell’intervallo da 0 a 180° E e da 0 a 180° W.

Una linea di longitudine costante è anche chiamata meridiano, dalle parole latine meri, una variazione di “medius” che significa “mezzo”, e diem, che significa “giorno”, cioè mezzogiorno. Proprio per questo, a mezzogiorno, diciamo che il Sole “passa al meridiano”. Come usano gli anglosassoni, le ore prima di mezzogiorno sono dette antimeridiane, e quelle dopo mezzogiorno sono dette pomeridiane, con le rispettive abbreviazioni a.m. e p.m.

Per questioni di natura storica, il punto di longitudine zero è rappresentato dal meridiano che passa per l’Osservatorio Astronomico Reale di Greenwich, in Inghilterra.

Posizionato poco ad est di Londra, l’Osservatorio è tuttora un museo aperto al pubblico, e una striscia di ottone, che corre lungo il cortile, indica il “Primo Meridiano”.

Per gli antichi, il meridiano più importante era quello passante dall’isola di Ferro nelle Canarie (situato a 20° a ovest di Parigi). In Italia si è spesso usato, anche in tempi recenti, il meridiano di Monte Mario (Roma), situato a 12° 27′ 10″,93 E in E.D. 1950” da Greenwich; sovente si possono trovare indicazioni leggermente diverse a seconda dell’ellissoide usato, per esempio viene riferita a 12° 27′ 08″,40 secondo il sistema italiano chiamato Roma 40.

Dal meridiano fondamentale deriva anche l’UTC, o tempo coordinato universale.

Parlando del calcolo della latitudine e longitudine e, specificatamente, di quest’ultima bastano un orologio (o meglio un cronometro) e una meridiana. L’orologio deve segnare l’ora di Greenwich. Semplificando: leggendo l’ora locale dalla meridiana e calcolando la differenza con quella dell’orologio si trova la longitudine (15° per ogni ora).

Tempo locale e tempo universale

Ora che abbiamo parlato di longitudine e latitudine, citiamo anche due concetti importanti fortemente connessi ad essi:  si tratta del Tempo Locale (TL) e il Tempo Universale (TU).

Per Tempo Locale intendiamo una misura della posizione del Sole in relazione a una data località. Alle ore 12 (mezzogiorno) del tempo locale, il Sole passa per il sud e si trova alla sua massima distanza dall’orizzonte (nell’emisfero boreale). Attorno alle 6 antimeridiane sorge, e attorno alle 6 pomeridiane tramonta. Utilizziamo il tempo locale per regolare la nostra quotidianità, dai ritmi di lavoro al momento dei pasti e le ore di sonno.

Ammettiamo però di voler sapere quando si è verificato un particolare evento astronomico. Per far ciò abbiamo bisogno di un unico orologio, su cui ognuno, in tutto il mondo, sia d’accordo, e non legato quindi a una certa località. Si tratta del Tempo Universale (TU), che può essere definito (con qualche leggera imprecisione) come il tempo locale di Greenwich, in Inghilterra, dove si trova il meridiano zero.

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