Specializzarsi in Mediazione Interculturale a Pescara: il master online
In un momento storico come questo, durante il quale geopolitica e sicurezza, come anche l’antiterrorismo, sono temi così importanti e sempre di più grande rilevanza, e un dialogo internazionale e multiculturale è sempre più urgente al fine di generare un clima di pace e tolleranza che sia efficace, sostenibile e rispettoso verso tutti gli esseri umani.
Questo perché a repentaglio ci sono diritti umani fondamentali, come la libertà, la vita e, appunto, la sicurezza, anche rispetto ai flussi migratori e alle tante situazioni di emergenza umanitaria generate da conflitti e povertà estrema.
Ovviamente, non si tratta di un dialogo semplice: le culture che entrano in contatto tra loro sono spesso profondamente diverse l’una dall’altra, hanno valori opposti e si muovono su equilibri che faticano a convivere. Professionisti che sappiano orientarsi e gestire questo tipo di comunicazione giungendo a risultati positivi sono sempre più richiesti in quest’ambito. Ma come fare a specializzarsi in Mediazione Interculturale? E quali le opportunità a Pescara?
Come specializzarsi in Mediazione Interculturale a Pescara
A Pescara l’opportunità più grande per studiare mediazione internazionale la offre l’Università Telematica Niccolò Cusano, con sede centrale a Roma e Learning Centre sparsi capillarmente in tutto il territorio italiano, Pescara inclusa. L’Unicusano propone all’interno del suo ricco e specializzante piano formativo il Master in Mediazione Interculturale, afferente alla facoltà di Scienze della Formazione e della durata di un anno.
Questo master universitario telematico ha come obiettivo proprio quello di formare dei professionisti che siano altamente qualificati e competenti in questo settore, fornendo loro tutte le conoscenze e tutti gli strumenti per cogliere non solo le sfide, ma anche e soprattutto le opportunità che un dialogo multiculturale e un contesto pluralistico possono presentare. Individuare il potenziale di un rapporto interculturale e saper mediare nell’interesse d’entrambi, ma anche e soprattutto nell’interesse di una condizione di pace è alla base dell’arricchimento e della crescita del mondo a livello generale e del lavoro di chi vuole diventare un mediatore interculturale di successo. Ovviamente questo va a braccetto con la capacità di mediare nel mentre che un conflitto è già in atto, offrendo nuovi punti di vista, che possono portare a nuove e definitive soluzioni.
I vantaggi di un master come questo sono, innanzi tutto, la formazione spiccatamente interdisciplinare, offrendo competenze professionali e culturali in ambiti più “ovvi”, come ad esempio la mediazione culturale, la gestione e la risoluzione dei conflitti e il diritto giuridico nazionale e internazionale, ma anche a livello più vasto, come ad esempio la pedagogia generale e interculturale, ma anche la psicologia sociale, l’educazione, l’antropologia, la comunicazione, i mass media, il giornalismo interculturale, le media relations e, ovviamente, la competenza linguistica, fondamentale per poter approcciare un ambito così internazionale.
Perché la necessità di una formazione così varia? Perché diventare mediatore interculturale significa sapere che il dialogo non avviene tra due enti che prescindono i loro background, la loro storia, le loro tradizioni e i loro bisogni tramandati nel tempo. Dunque ogni mediazione deve avvenire tenendo di conto, conoscendo e prevenendo ogni singolo aspetto di tale scambio.
Ciò ne va del rispetto di ciascuna cultura, cosa che potrebbe costituire un grande problema, specialmente in un momento così delicato come questo periodo storico. Ogni singolo aspetto della mediazione interculturale deve essere tenuto di conto, sia esso giuridico, psicologico, sociologico o pedagogico.
Nonostante la ricchezza del materiale e della varietà di studio, comunque il corso non intende proporsi come un master prettamente teorico, bensì come un corso di studi molto pratico e job oriented, che dia agli studenti la competenza operativa per agire sin da subito nel proprio lavoro, competenza che si fonda sì su basi teoriche forti e approfondite, ma che comunque viene sviluppata grazie a un approccio hands on, permesso dai tanti seminari pratici, workshop e casi di studio in mediazione interculturale.
Ad organizzarli sarà un corpo docenti formato da professionisti ancora attivi nel settore, che sapranno arricchire i loro corsi di studio anche con la loro esperienza, dando equa importanza al sapere e al saper fare. Lo studio esperienziale è infatti una caratteristica fondamentale dell’apprendimento Unicusano, nella convinzione che sia ciò che permette di diventare veri professionisti e non semplici diplomati.
Al termine del master in Mediazione Interculturale tutti i corsisti saranno quindi in grado di operare all’interno di organizzazioni sia pubbliche che private che operano in questo campo, come anche enti non governativi, Onlus, istituti scolastici e luoghi di formazione.
Gli sbocchi lavorativi di un master in Mediazione Interculturale
Quali quindi gli sbocchi lavorativi di un master in Mediazione Interculturale? Cosa fa un mediatore interculturale? Come abbiamo già accennato, i profili sono tanti e vari. Il dialogo tra culture, infatti, avviene su più fronti e sono tanti gli ambiti toccati. Alcuni esempi sono:
- Consulente esperto in mediazione interculturale
- Operatore socio-culturale
- Operatore nella cooperazione e nel volontariato, sia a livello nazionale e internazionale
- Operatore di prima accoglienza
- Operatore nei contesti riguardati flussi migratori e assistenza ai profughi
- Mediatore culturale nelle ambasciate
- Giornalista
- Operatore nel settore delle comunicazioni e dei mass media
- Operatore nell’editoria specializzata nel settore
- Esperto in studi filosofici, antropologici e religiosi, oltre che del pluralismo culturale e confessionale tipico di una società multiculturale
- Esperto in metodologia del dialogo
- Esperto nell’etica del riconoscimento
L’ordinamento didattico: la solida base teorica
Dunque a cosa ci riferiamo quando parliamo di solida base teorica di un master online Unicusano? Cosa si studia nel master in Mediazione Interculturale a Pescara?
Gli argomenti di studio in cui il corso è articolato sono i seguenti:
- Elementi di diritto internazionale del lavoro – Si tratta di elementi riferiti alla legislazione vigente e si tratta di un argomento fondamentale in un momento storico come questo, in cui l’internazionalizzazione delle imprese è una realtà sempre più diffusa e il rischio di sfruttamento lavorativo è sempre dietro l’angolo, specialmente nei Paesi meno sviluppati e tutelati.
- Economia politica – Storia e politica delle migrazioni al fine di comprendere più approfonditamente i flussi migratori moderni
- Etica e deontologia professionale – Verranno approfondite l’etica e la deontologia professionale per quanto riguarda il ruolo del mediatore interculturale. Verranno introdotti gli elementi di codice del comportamento comunicativo da adottare in relazione alla varie culture presenti in Italia, come anche il codice di condotta da mantenere in un dialogo tra qualsiasi due culture anche a livello mondiale.
- Psicologia della comunicazione – Verrà analizzato il modo in cui i media presentano il concetto di diversità e come essi possono aprire e facilitare, oppure complicare il dialogo tra più culture. Il ruolo della stampa è infatti molto importante ed è in grado di fuorviare l’opinione di intere popolazioni anche per intere epoche storiche. Verrà inoltre approfondito il concetto di censura, primo grande ostacolo ad una comunicazione costruttiva.
- Psicologia sociale – Si entrerà quindi nel vivo della teoria e della tecnica della mediazione e della gestione dei conflitti. Si affronterà il concetto di società e di come essa possa tutelare o meno la diversità.
- Pedagogia interculturale – In questo caso si parlerà invece dei processi educativi e scolastici nelle società multiculturali contemporanee e di come il concetto di formazione ed educazione sia mutato nel tempo anche grazie a queste realtà sempre più multiculturali che caratterizzano la nostra nazione come tutto il nostro mondo. I corsisti saranno quindi in grado di acquisire gli strumenti necessari per operare in ambiti formativi multiculturali.
- Sociologia – Comprendere la società è un passo fondamentale nella specializzazione in Mediazione Interculturale. Globalizzazione, migrazioni, interculturalismo: sono tutti aspetti di una complessità sociale che deve essere sviscerata e compresa al fine di sfruttarne le grandi opportunità e farla funzionare in favore di un clima pacifico ed equo.
- Antropologia culturale – Che le società in giro per il mondo abbiano attraversato dei forti cambiamenti negli ultimi anni e in generale la natura mutevole di una società sono degli aspetti fondamentali della conoscenza di un mediatore interculturale. Essere consapevoli di tale processo di cambiamento permette di sapere come rapportarvisi e aumentarne le potenzialità. Sarà data particolare attenzione alla situazione italiana e ai grandi cambiamenti vissuti negli ultimi decenni.
- Linguistica – La lingua è un aspetto fondamentale della comunicazione. L’approfondimento e l’apprendimento delle lingue moderne è un aspetto fondamentale della professione del mediatore e permette di avere ulteriore accesso e comprensione della cultura di un popolo.
I seminari e gli approfondimenti.
Abbiamo parlato di seminari, workshop e approfondimenti monografici che arricchiranno questa forte base teorica, ma di cosa si tratta nello specifico? Su cosa verteranno?
I contenuti affrontati nei vari seminari saranno i seguenti:
- La condizione di minoranza – Si tratta di uno degli aspetti più delicati del lavoro del mediatore interculturale. Lavorare a contatto con realtà oppresse e poco rispettate, come ad esempio la persona immigrata o la piccola comunità locale, richiede grandi capacità di mediazione, specialmente quando si ha a che fare con servizi pubblici e scuole. Si tratta infatti di contesti in cui spesso i diritti umani vengono trascurati se non viene dato spazio ad un giusto e aperto dialogo.
- Educare all’interculturalità – Come fare ad aprire le porte di questo concetto a chi non ne ha mai sentito parlare? Attraverso quali attività si può dare adito all’integrazione? Come fare per educare un popolo all’interculturalità, trasmettendola come un’opportunità invece che una minaccia? Durante questo seminario si darà risposta a queste domande, fornendo strumenti pratici e applicabili.
- L’intercultura, un problema politico e sociale dei sistemi democratici – Ovviamente l’interculturalità può rappresentare un grosso bug all’interno di sistemi legislativi e legali che, fino a questo momento, non hanno mai dovuto occuparsi dell’individuo estero, bisognoso di assistenza, o dell’internazionalizzazione dei mercati. Verranno quindi analizzati i dati nel panorama internazionale e si dimostrerà come convertire un problema in un’occasione.
Il fine ultimo di questi seminari è inoltre quello di fornire capacità prettamente pratiche rispetto ai seguenti aspetti della mediazione culturale:
- La fase di accoglienza di un migrante o di un profugo
- La gestione di un colloquio iniziale: la raccolta anamnestica e la definizione della domanda
- La riformulazione di una domanda
- La definizione di un contratto
- La gestione di un colloquio
Supporto e informazioni.
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